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Il ritorno delle muse d’oltre mare

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Il 13 Luglio alle ore 17,30 il Sindaco di Cefalù Prof. Daniele Tumminello inaugura la Mostra d’Arte Contemporanea : “Il Ritorno delle Muse d’Oltremare” che si terrà dal 13 al 28 Luglio 2024 presso il complesso monumentale “Ottagono Santa Caterina” a Piazza Duomo.

Sarà presente l’Assessore alla Cultura di Cefalù Prof. Antonio Franco e un ulteriore ringraziamento viene rivolto al Vice Sindaco Dott.Rosario La Punzina che ha supportato con sensibilità e interesse questa iniziativa .

La Mostra nasce da un’idea ed è diretta dallo storico e critico d’Arte Internazionale Dott.ssa Francesca Mezzatesta che ha coinvolto artisti (grafici, pittori, scultori , incisori, fotografi…) non solo del territorio ma anche di molte parti d’Italia. Tra questi con la loro Presidente Elena Fassina e Vice Presidente Simonetta Barini, vi è un gruppo di Maestri di una delle più antiche Accademie d’Arte venete : l’Arcobaleno Art di Ca’di David di Verona. Il tema della mostra si ispira all’identità della nostra isola, vista sia con gli occhi di artisti locali sia dei viaggiatori (sulla scia del nostro senso di accoglienza di varie civiltà e degli antichi viaggiatori che come Goethe si sono ispirati ad una vera e propria “Filosofia dei colori” elogiando la nostra terra come immagine non solo degli occhi ma anche dello spirito). Dall’antichità ad oggi, l’uomo ha creato un intimistico dialogo con il mare, soprattutto fonte di ispirazione per poeti, artisti, musicisti, letteratura, fotografia…e oggetto di studio oltre che scientifico e archeologico, storico e etnoantropologico anche filosofico. Fonte inesauribile di leggende epiche , popolari e mitologiche che hanno suscitato sempre stimoli nell’ “immaginare” e riflessioni estetiche, narrative e spirituali, dove forme in metamorfosi, luci e colori dalla superficie più profonda agli abissi, spesso hanno rappresentato metafora di introspezione dell’oceano e moti dell’animo umano. Sarà presente attraverso anche l’astratto la metafora del sottomarino immagini materiche legate al sub/conscio, alla psicologia dei colori e a quell’oceano intimistico che grazie all’arte, vuol comunicare nel contemporaneo ad aspirare che la natura umana possa restare ancora vicina alla natura dell’universo. Vi saranno anche sculture dedicate alle dee/madri con rivisitazioni di simbologie etno-antropologiche e con uso di tecniche antiche come il Raku o la fusione del bronzo (ricordando i ritrovamenti archeologici sottomarini).

Foto di Pierpaolo Manfrè.

Il Mare scenario di bellezza, di paura, di guerre, di immigrazioni, di scoperte e da sempre fulcro di attenzione e di pensiero visto come confine e “limen”ma anche come “infinito”, in quel rapporto tra “Visibile e invisibile” dell’oltre e del sub. Soprattutto la Sicilia è costellata da tantissime tradizioni e storie scritte ed orali sul mare, che tra il sacro, il divino e il profano popolare hanno dato vita a storie d’amore, ma anche interventi di santi affiorati dal mare e i loro miracoli. Non solo quindi Sirene ammaliatrici metà donne e metà pesce , mostri o natura in metamorfosi come lo stesso mito del corallo generato dal sangue della testa di Medusa lanciata in acqua e uccisa da Perseo, presente nella “ Metamorfosi” di Ovido. Tantissimi i poteri apotropaici legati al corallo nella nostra tradizione siciliana. donne e dee del Mediterraneo antico, sono sempre presenti, con i loro poteri soprannaturali e considerate anche protettrici dei marinai e della navigazione, sebbene spesso incantatrici con i loro canti.

La natura marina dalla antica Grecia con la sua mitologia sino ai nostri giorni, ha un sincretismo costante e un potente legame tra “acqua e donna”, legato alla vita . Ricordiamo le Nereide ninfe marine, Scilla e Cariddi, le Oceanine. Le stessa Afrodite era considerata regina non solo di terra, cielo, sole e luna ma anche del mare stesso. Il legame con il Mito e il luogo della Mostra : dalla bellezza straordinaria naturalistica e soprattutto il mito di Dafni con le antiche narrazioni bucoliche siciliane che insieme a tutto il contesto naturalistico saranno di ispirazione agli artisti presenti. Ricordiamo quanto questa leggenda narri del fascino di questo pastore figlio di Dafnide e alcune di queste opere dedicate alla leggenda della Rocca di Cefalù, del Fiume Cefalino e dell’Antico lavatoio. Secondo la leggenda Dafni punito con la cecità per aver tradito la sua Ninfa pentito vorrà togliersi la vita ma il padre lo trasformerà nella Rocca di pietra. La Ninfa disperata piangerà lacrime argentee e gelide (che crearono il fiume Cefalino) che ha origine nel massiccio montuoso della Prace e scende a valle fino a riversarsi nel mare attraverso il lavatoio di Cefalù. Gli artisti che approderanno con le opere a Cefalù sono la maggior parte riconosciuti in ambito internazionale con un prestigioso percorso in Gallerie e Musei dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Corea all’Australia e altri siti italiani:

Simonetta Barini, Cecilia Botturi, Genziana Buttitta, Giovanna Lo Cascio, Eleonora Chiavetta, Claudia Clemente,Paola D’Antuono, Elena Fassina, Loredana Filippi, Ottavio Guglielmini, Emanuele India, Francesco Macaluso, Franco Menini, Giuliana Pellacani , Cetty Pillitteri, Marco Pirrotta, Alessandro Pollini,Moreno Da Prato,Giacomo Sapienza,Lucia Sarto,Diego Spinelli, Massimo Zavoli. Per la fotografia Chandra Giudice, Pierpaolo Manfrè e Giacomo Sapienza.

L’ingresso della mostra è libero e sarà aperta dal lunedi al venerdi dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 16,30 alle 20.00; il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 13.00 e dalle 16,30 alle 24.00

per info: dott.francesca.mezzatesta@gmail.com

Foto di Pierpaolo Manfrè.

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