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LA CURA DELLE PAROLE.

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Testimonianze contro la violenza di genere

in collaborazione con

UNITE. AZIONE LETTERARIA e AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA

Mercoledì 8 maggio, ore 19.30 – Fabbrica del Vapore, Milano

Incontro all’interno del Festival dei Diritti Umani

Ad aprire il programma serale del Festival dei Diritti Umani, mercoledì 8 maggio alle ore 19.30 presso la Fabbrica del Vapore di Milano, è “La cura delle parole. Testimonianze contro la violenza di genere”, un incontro aperto a tutti organizzato in collaborazione con Unite. Azione letteraria e Amnesty International Italia.

Stefania Prandi, Le conseguenze.

A confrontarsi saranno alcune delle scrittrici e delle giornaliste del movimento Unite, che in seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin si sono mobilitate per continuare a parlare in modo corretto di violenza di genere sui giornali, e le esponenti di quelle associazioni che si occupano nel concreto, ogni giorno, sul campo, di donne che hanno subito abusi. 

Stefania Prandi, Le conseguenze.

«Finirà mai?»si chiede Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani – «Donne uccise, donne pagate meno, donne sfruttate, donne sorvegliate, donne zittite. Abbiamo sperato che con il femminicidio di Giulia Cecchettin potesse cambiare qualcosa. E qualcosa effettivamente si è smosso: i cortei, le piazze piene, le scuole che facevano rumore anziché silenzio. E ora? E ora ripartiamo da lì, insieme a Unite. Azione Letteraria, e le sue oltre cento fra scrittrici e giornaliste che hanno preso parola, con Amnesty International e le sue campagne e con le associazioni che si occupano nel concreto della violenza di genere. E con tutti i cittadini e le cittadine. Perché la violenza non è un problema solo delle donne, ma di tutti.»

Con la moderazione di Danilo De Biasio, intervengono:

Leila Belhadj Mohamed, giornalista esperta di migrazioni, diritti umani e geopolitica 

Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia 

Laura Bosio, scrittrice e editor, fondatrice della Scuola Penny Wirton Milano 

Francesca Garisto, vicepresidente della Casa delle Donne Maltrattate di Milano 

Marta Perego, giornalista e conduttrice televisiva, autrice di “La verità è che non ti piaci abbastanza” (Vallardi, 2022) 

Irene Soave, giornalista, autrice di “Lo statuto delle lavoratrici” (Bompiani, 2024)
L’ingresso è libero con prenotazione a segreteria@fondazionedirittiumani.org fino ad esaurimento posti.

DIRE FARE BALLARE

Il closing party del Festival dei Diritti Umani

Venerdì 10 maggio, ore 19.30 – Tempio del Futuro Perduto, Milano

Da Strange Fruit di Billie Holiday a Cara Italia di Ghali, a seconda dell’età, intere generazioni sono cresciute al ritmo dei diritti umani. Forse, più che i libri è stata la musica a far scoprire valori come la libertà, il diritto d’espressione o la solidarietà. Parafrasando Edoardo Bennato, non sono solo canzonette: forse Mandela Day dei Simple Minds ha contribuito alla liberazione del leader sudafricano e Bruce Springsteen con The ghost of Tom Joad ha scritto un trattato sulla povertà. 

È con queste premesse che Fondazione Diritti Umani chiude la nona edizione dei Festival dei Diritti Umani: invitando il pubblico a ballare sulle note dei diritti nel DJ set DIRE FARE BALLARE.

A condurre la serata al Tempio del Futuro Perduto di Milano, venerdì 10 maggio dalle 19.30, ci sarà la dj Clarice Trombella, speaker radiofonica e scrittrice, appassionata da sempre di musica e grande sostenitrice della causa ecofemminista, che ha composto la playlist della serata sul filo rosso dei diritti universali.

In questo momento storico fragile, sia sul fronte politico interno che su quello esterno, chi difende i diritti umani sente la necessità di andare controcorrente, di fare qualcosa di concreto, di stare insieme – perché no – anche ballando, per non sentirsi soli nelle proprie battaglie.

A tutti coloro, dunque, che “se non posso ballare, non è la mia rivoluzione”: questa festa è per voi.

L’ingresso è gratuito.

L’evento è realizzato in collaborazione con Coop Lombardia, food partner della serata.

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