Nove artisti e tredici tecniche in mostra
Massimo Badolato, Andrea Baldi, Letizia Caddeo, Cesare Di Liborio, Alessandro Iazeolla, Margrieta Jeltema, Roberto Lavini, Luigi Menozzi, Michele Pero.
espongono opere realizzate in
Albumina, Bromolio, Carbone, Carta salata, Chimigrammi, Cianotipia, Collodio umido, Gomma bicromata, Mordançage su sali d’argento, Oleotipia, Platino Palladio, Van Dyke, Ziatipia
A cura di Lucrezia Nardi
Dal 28 settembre al 12 ottobre 2024
Spazio Musa, via della Consolata 11/E, 10122, Torino
Orari di apertura al pubblico: mar-ven ore 14,30-19,30 | sab-dom ore 16,00-20,00

Dal 28 settembre al 12 ottobre 2024 a Torino all’interno dello spazio Musa (via della Consolata 11/E) si svolgerà la prima edizione della mostra di Fotografia Alchemica. Una collettiva a cura di Lucrezia Nardi con nove artisti che proporranno proprie opere realizzate con antiche tecniche di stampa fotografica.

In quell’occasione, si avrà modo di conoscere ed apprezzare, attraverso oltre 100 opere di artisti italiani, l’unicità dei risultati estetici che stanno alla base delle diverse tecniche di stampa, con un viaggio a ritroso nel tempo in cui le tecniche vennero studiate ed ideate. Dal 1847 anno in cui Louis Blanquart-Evrard elabora la carta all’albume, al 1855 anno in cui Alphonse Poitevin descrisse la stampa all’olio, al 1864 quando Joseph W. Swan brevettò la tecnica di stampa al carbone ed ancora al 1873 che vide la nascita grazie a William Willis della tecnica di stampa ai sali di Platino e Palladio e così per molte altre tecniche utilizzate nelle opere che verranno esposte.

Lo scopo principale dell’evento non vuole essere una semplice rassegna di carattere storico, ma illustrare come la fotografia digitale sia divenuta oggi, per molte di queste tecniche, un prezioso supporto, creando con esse un rapporto sinergico che ne facilita la realizzazione ampliando i limiti a queste connaturati.
La fotografia alchemica vuol essere una transavanguardia di pensiero, che amalgama il tempo in una forma nuova e necessaria che guarda alla nascita della fotografia nel mondo della post fotografia. La tendenza diffusa negli ultimi anni di ritorno a questo tipo di arte favorisce nuova creatività e fervore.

Ci si augura che il rinnovato e crescente interesse verso la stampa fotografica artistica praticata con queste tecniche antiche possa, oggi più che mai, trovare grande ricchezza nella sinergia con i moderni

strumenti digitali. Due mondi solo in apparenza lontani ed inconciliabili ma che, viceversa, si fondono con armonia traendo vicendevole vantaggio, donando così ai fotografi antichi strumenti per raffigurare il mondo moderno.

Avvalersi dei processi digitali per fruire al meglio di quelli tradizionali apre un mondo di sperimentazione e innovazione. Gli artisti possono esplorare nuove tecniche, spingendo i confini dei mezzi digitali e analogici, esplorando l’uso di materiali non convenzionali, la combinazione di più processi di stampa o la creazione di opere d’arte ibride che fondono perfettamente elementi digitali e fisici. L’obiettivo è ridefinire i confini dell’Arte Fotografica presentando opere come autentici “oggetti fotografici”, dove il valore aggiunto emerge dal lavoro artigianale dell’artista, dalla sua perseveranza, passione ed esperienza. La mostra si propone anche di sottolineare l’importanza di rallentare l’interazione con le “immagini”. Una risposta contro un mondo accelerato e saturo di contenuti visuali, basato sulla cultura della distrazione e sul processo di smaterializzazione dell’immagine fotografica.

Luce, temperatura, umidità, pennelli, trama della carta e grado di acidità, percentuali di miscela delle soluzioni e loro tempo di maturazione – tutti fattori non facili da dosare fra loro – condizionano le sfumature dei grigi, le tonalità dei neri e la resa cromatica della stampa finale, in un racconto che diviene atto magico di trasformare pixel digitali in opere materiali uniche. Una sorta di alchimia visiva, dove la tradizione e l’innovazione danzano insieme, creando un ponte tra due epoche distanti: la sala espositiva diventa così un laboratorio di creatività, in cui la fusione di antiche tecniche e moderne tecnologie dà vita a un’esperienza unica e suggestiva.

Gli artisti partecipanti che hanno aderito all’evento provengono da diverse regioni italiane e ciascuno di loro si adopera prevalentemente nell’utilizzo di una o più specifiche tecniche antiche, spaziando dal Collodio umido, alla Cianotipia, alla stampa all’albume ed altre ancora per un totale di 13 tecniche.
INFO
Dal 28 settembre al 12 ottobre 2024
Spazio Musa – Via della Consolata 11E – Torino
INGRESSO LIBERO
Organizzazione e coordinamento
Massimo Badolato,
Patrycja Holuk,
Lorenzo Antonicelli
Progetto e direzione della mostra
Lucrezia Nardi
Catalogo a cura di
Massimo Badolato, Luigi Menozzi
Collaborazione di segreteria
Cecilia Gigante
Un progetto di
SOCIETA’ FOTOGRAFICA SUBALPINA dal 1899,
con il sostegno di
APART FAIR
Patrocinio di
Città’ di Torino,
Federazione Italiana Associazione Fotografiche