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CAROLEIN SMIT “Malie di smalto e terra”

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DAL 28 NOVEMBRE 2024 AL 14 MARZO 2025

VERNISSAGE 28 NOVEMBRE DALLE ORE 18:30

CARLOCINQUE GALLERY è Lieta di annunciare la prima personale italiana dell’artista olandese Carolein Smit.

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La mostra, composta da circa 20 opere interamente realizzate in argilla bianca a basso contenuto di chamotte, esplora gli ultimi anni di produzione dell’artista il cui lavoro si distingue oltre che per una tecnica raffinata, per un’estetica che danza tra il sublime e il grottesco. Gli animali, così spesso presenti nel suo immaginario, assumono un’aura che va oltre il loro aspetto: sono creature vulnerabili e allo stesso tempo portatrici di un segreto. I “Bloedhonden” , con i loro occhi malinconici e i corpi segnati, sembrano volerci parlare di una verità che si nasconde dietro gli smalti lucidi.

Carolein Smit – Hercules 2022.

Carolein Smit si ispira a una ceramica di tradizione europea che affonda le radici nelle celebri manifatture di Sevrès, Meissen e Nymphenburg. Queste fabbriche, nate nel XVIII secolo, hanno contribuito a definire l’estetica della porcellana europea attraverso una combinazione di decorazioni sofisticate e una meticolosa attenzione ai dettagli. Ceramiche destinate a un’élite, esemplari di bellezza e opulenza, in cui l’estetica raffinata si fondeva con un simbolismo profondo legato alla religione e allo status sociale.

Il processo creativo di Smit è intimamente connesso a questa estetica e tradizione. L’artista affronta l’argilla come un “disegno tridimensionale”, lavorando ogni dettaglio con una precisione quasi ossessiva. Usa fili sottilissimi di argilla per creare texture intricate, dalle piume alle lacrime, fino al singolo pelo, che applica meticolosamente uno per uno.  Questa scelta tecnica riflette non solo il passato di Smit come illustratrice, ma anche un profondo rispetto per l’artigianato e la ritualità del fare artistico. Il suo processo di applicazione ripetitiva è simile a un rito, un’azione meditativa che trascende la semplice manualità.

Carolein Smit – Aap met noten 2024.

Smit concepisce ogni scultura come un’entità autonoma, destinata a esistere indipendentemente dall’artista stesso, se osservate da vicino, le superfici sembrano costruire un’immagine disegnata nello spazio, trasformando ogni figura in un’opera che cattura lo sguardo e invita l’osservatore a perdersi nei dettagli.

Smit riprende questa tradizione non solo per il valore estetico, ma per il potere simbolico che essa veicola: l’oro e gli smalti pregiati diventano strumenti per riflettere sul concetto di vanitas e sull’impermanenza dei beni materiali, suggerendo un dialogo costante tra opulenza e caducità, tra vita e morte, evocando la precarietà dell’esistenza umana e la fragilità di ogni aspirazione terrena.

Carolein Smit – Enorme buldog 2022.

Carolein Smit non si limita a richiamare una ceramica di tradizione classica, ma la reinventa, trasformando l’argilla in una superficie viva. La sua è una voce unica e potente nel panorama della ceramica contemporanea, i suoi lavori sono presenti nelle collezioni permanenti del Victoria and Albert Museum di Londra e sono stati esposti in importanti istituzioni quali il Kunsthal di Rotterdam e il Musèe de la chasse et de la nature di Parigi.

Carolein Smit, nata nel 1960 ad Amersfoort, rappresenta una voce unica e potente nel panorama della ceramica contemporanea. Formata presso l’AKV St. Joost di Breda, dove si è specializzata in grafica e litografia, Smit ha inizialmente intrapreso una carriera come illustratrice, collaborando con varie riviste e quotidiani per oltre un decennio. Tuttavia, è stata la sua residenza presso il Centro Europeo di Ceramica a Den Bosch nel 1995 a segnare una svolta decisiva nel suo percorso: qui scopre la potenza espressiva dell’argilla, che diventerà il suo medium prediletto.

Le sculture di Smit si distinguono per un’estetica che combina il grottesco e il sublime, in cui l’artista esplora concetti di fragilità, decadimento e transitorietà, richiamando l’iconografia delle Vanitas seicentesche. I suoi soggetti, spesso animali o figure antropomorfe, sembrano trasportare lo spettatore in un mondo sospeso tra il mito e il bestiario medievale, dove l’adorabile si mescola al sinistro. Smit riesce a conferire a queste creature una dimensione quasi sacra, evocando la delicatezza e la profondità emotiva delle sculture gotiche e fiamminghe, ma con un linguaggio squisitamente contemporaneo.

Ogni opera di Smit è realizzata con argilla bianca a basso contenuto di chamotte, che le consente di ottenere superfici lisce e dettagliate, arricchite da smalti che conferiscono alle sculture un aspetto fragile e quasi translucido. Le sue figure includono una simbologia potentente, diventano quasi talismani che mettono in scena la complessa ambiguità tra protezione e pericolo, fascino e repulsione. Il lavoro di Carolein Smit è stato esposto in importanti istituzioni europee, come il Kunsthal di Rotterdam e il Musée de la Chasse et de la Nature di Parigi, e le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti del Victoria and Albert Museum di Londra.Nel 2024, CARLOCINQUE Gallery ospita la prima personale dell’artista in Italia, offrendo al pubblico italiano un’occasione unica per vivere da vicino la potenza espressiva delle sue sculture.

Foto di copertina: Carolein Smit – Helige Sandaal

CAROLEIN SMIT “Spells of clay and glaze”

FROM NOVEMBER 28th 2024 TO MARCH 14th 2025

VERNISSAGE NOVEMBER 28th FROM 06:30 PM

CARLOCINQUE GALLERY is pleased to announce the first Italian solo exhibition of Dutch artist Carolein Smit.

The exhibition, comprising around 20 works crafted entirely in white clay with low chamotte content, explores the artist’s recent years of production. Her work is distinguished not only by refined technique but also by an aesthetic that dances between the sublime and the grotesque. Animals, often present in her imagery, possess an aura beyond their appearance: they are vulnerable creatures, yet bearers of secrets. The Bloedhonden, with their melancholic eyes and scarred bodies, seem to speak of a truth hidden behind the glossy glazes.

Carolein Smit draws inspiration from European ceramics that trace their origins to the celebrated manufactories of Sèvres, Meissen, and Nymphenburg. These factories, established in the 18th century, helped define the aesthetic of European porcelain through a combination of sophisticated decorations and meticulous attention to detail. Created for an elite clientele, these ceramics exemplify beauty and opulence, where refined aesthetics merge with deep symbolism tied to religion and social status.

Smit’s creative process is intimately connected to this aesthetic and tradition. The artist approaches clay as a “three-dimensional drawing,” working every detail with an almost obsessive precision. She uses ultra-thin clay strands to create intricate textures—feathers, tears, even individual hairs—that she meticulously applies one by one. This technical choice reflects not only Smit’s past as an illustrator but also a deep respect for craftsmanship and the ritualistic nature of art-making. Her repetitive application process is akin to a rite, a meditative action that transcends mere manual labor.

Smit conceives each sculpture as an autonomous entity, meant to exist independently of the artist herself. Viewed up close, the surfaces seem to construct an image drawn in space, transforming each figure into a work that captivates and invites the viewer to lose themselves in its details.

Smit revives this tradition not only for its aesthetic value but for its symbolic power: gold and fine glazes become tools to reflect on the concept of vanitas and the impermanence of material wealth, suggesting a constant dialogue between opulence and transience, between life and death. Her work evokes the precariousness of human existence and the fragility of every earthly aspiration.

Carolein Smit doesn’t merely evoke traditional ceramics but reinvents it, transforming clay into a living surface. Hers is a unique and powerful voice in the contemporary ceramics landscape; her works are included in the permanent collections of the Victoria and Albert Museum in London and have been exhibited in major institutions such as the Kunsthal in Rotterdam and the Musée de la chasse et de la nature in Paris.

Carolein Smit, born in 1960 in Amersfoort, stands as a unique and powerful voice in contemporary ceramics. She trained at AKV St. Joost in Breda, where she specialized in graphic design and lithography, initially pursuing a career as an illustrator, collaborating with various magazines and newspapers for over a decade. However, her residency at the European Ceramic Work Centre in Den Bosch in 1995 marked a decisive turning point in her path: there, she discovered the expressive power of clay, which would become her preferred medium.

Smit’s sculptures are distinguished by an aesthetic that combines the grotesque and the sublime, exploring concepts of fragility, decay, and transience, drawing on the iconography of seventeenth-century Vanitas. Her subjects, often animals or anthropomorphic figures, seem to transport the viewer into a world suspended between myth and medieval bestiaries, where the adorable blends with the sinister. Smit manages to imbue these creatures with an almost sacred quality, evoking the delicacy and emotional depth of Gothic and Flemish sculptures, yet with an exquisitely contemporary language.

Each of Smit’s works is crafted from white clay with low chamotte content, allowing her to achieve smooth and detailed surfaces, enriched by glazes that give the sculptures a fragile, almost translucent appearance. Her figures carry potent symbolism, becoming almost like talismans that stage the complex ambiguity between protection and danger, allure and repulsion. Carolein Smit’s work has been exhibited in major European institutions, such as the Kunsthal in Rotterdam and the Musée de la Chasse et de la Nature in Paris, and her pieces are part of the permanent collections at the Victoria and Albert Museum in London. In 2024, CARLOCINQUE Gallery is hosting the artist’s first solo exhibition in Italy, offering Italian audiences a unique opportunity to experience the expressive power of her sculptures up close.

CARLOCINQUE GALLERY

Via dell’Annunciata, 31 – Milano 20121

Orari: Martedì – Venerdì 11:30 – 19:30 Sabato 15:00 – 19:30

e su appuntamento +39 02 91558398

WWW.CARLOCINQUEGALLERY.CO

UFFICIO STAMPA PRESS@CARLOCINQUEGALLERY.COM

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